Cosa non va nella proposta di riforma del PD

Pubblicato il da basta-con-i-tagli-alle-pensioni

Inviata per mail agli onorevoli Damiano, Baretta e Lenzi, del PD 

 

 

Egregi Onorevoli Damiano, Baretta e Lenzi,


abbiamo letto accuratamente la vostra proposta di legge che avete depositato in parlamento.
A prescindere dalle considerazioni di opportunità della stessa sulla quale abbiamo molte riserve e che, nonostante la frenesia con la quale recentemente viene inculcata nella mente dei cittadini l'idea che la riforma delle pensioni sia irrinunciabile per motivi di finanza dello stato e per non meglio qualificati motivi di equità, ci trova in disaccordo per totale mancanza di dati oggettivi, con un po di sconcerto vediamo formulata la proposta di elevare a 62 anni la soglia di accesso alla pensione di anzianità, a partire dal Luglio 2012.
Questo repentino incremento farebbe si che di colpo venisse ritardata l'uscita di 2 anni quando già la riforma in essere prevede un innalzamento di un anno a partire dal 2013. Ci domandiamo quindi come mai sia da voi ipotizzato uno scalino così brusco e non, casomai, un incremento a 62 anni a partire dal 2014 e cioè rispettando il criterio di gradualità che impedisca vistose differenze di trattamento per lavoratori nati a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro.
Peraltro notiamo come l'On. Damiano, in qualità di Ministro dell'ultimo governo Prodi avesse modificato la riforma Maroni eliminando per l'appunto il così detto "scalone" che avrebbe provocato un salto istantaneo di 2 anni nel 2012 e ricordiamo che la tesi sostenuta da Damiano e poi accolta fosse proprio l'iniquità insita in un salto così brusco. Chiediamo pertanto cosa abbia ora ispirato una proposta che va esattamente nella direzione deprecata allora dall'On. Damiano.
Inoltre, nelle pieghe del testo proposto abbiamo trovato alcune (doverose) salvaguardie e segnatamente i lavoratori che hanno effettuato attività così dette "usuranti" e coloro che raggiungessero i 40 anni di contributi; non troviamo però traccia di salvaguardie nei confronti di altre categorie di (ex) lavoratori che si trovano in condizioni oggettivamente più deboli delle due citate. Ci riferiamo ai lavoratori inseriti in procedure di mobilità oppure, caso peggiore, cha hanno esaurito gli ammortizzatori sociali o non hanno potuto usufruire e sono in regime di contribuzione volontaria o comunque inattivi in attesa di maturazione dei requisiti con le attuali regole. Per questi (ex) lavoratori qualsiasi rinvio anche di entità inferiore ai prospettati due anni potrebbe essere causa di danni gravissimi mantenendoli in uno stato di assenza di qualsiasi reddito. 
La vostra proposta ci pare fortemente carente di attenzione per queste ultime categorie e questa è una dimenticanza grave e foriera di disgrazia, alla quale vi chiediamo di rimediare prontamente.
Per inciso, l'unico conforto che ci è venuto per ora è da una mail inviataci da CGIL nella quale si dice: 

....così come chiederemo che vengano derogati 

dall'eventuale nuovo regime tutti i lavoratori in mobilità ordinaria, 
tutti i lavoratori in mobilità straordinaria, tutti i lavoratori 
esodati dal credito, tutti i disoccupati tutti i prosecutori volontari.....


Confidando nel vostro impegno a difesa non tanto dei diritti acquisiti, quanto di un sistema pensionistico allineato con tutto il resto d'Europa, vi porgiamo i nostro migliori saluti.

Michele Carugi

anche a nome di 1.550 membri del gruppo facebook http://www.facebook.com/groups/241653349199398/  "Giù le mani dalle pensioni" 
e
del Blog: http://basta-con-i-tagli-alle-pensioni.over-blog.it/ su cui questa mail verrà pubblicata.
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G
<br /> Che cosa potrebbe succedere a chi avrà maturato i 40 di lavoro nell'ottobre del 2012, andrà in pensione a 66 anni e con il contributivo o con il retributivo?<br />
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B
<br /> <br /> Secondo me con il misto, ma con 42 anni di anzianità, indipendentemente dall'età.<br /> <br /> <br /> <br />
A
Le segnalo questo blog che parla delle pensioni secondo il Governo Monti. Dovremmo farci sentire di più.<br /> http://demata.wordpress.com/2011/11/26/pensioni-fornero-pessime-idee/
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M
Ciao a tutti, complimenti, siete in tanti. Sono attivo su un Forum che raggruppa tanti mobilitati (in.Topic/mobilità)non sarebbe un male unire le nostre forze ed esperienze.<br /> Abbiamo lanciato una petizione, collaborate con noi nel sottoscriverla e farla sottoscrivere. Speriamo di poter collaborare insieme, siamo sulla stessa barcaccia. Un cordiali saluto, Maurizio -<br /> Comitato Mobilitati Cornuti e Mazziati
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M
Ben fatto e grazie.<br /> Ho visto gli articoli di oggi che annunciano la cancellazione dell'anzianità per fissare a 63 anni l'età minima di uscita. Mi chiedo cosa sarà per coloro che sono senza lavoro e che nel giro di 2-3<br /> anni maturerebbero i requisiti di pensionamento con 40 anni di contribuzione? Non si tratta di disoccupati cronici ma persone che sono state licenziate tramite procedure di incentivi e Mobilità. Al<br /> Governo sarà noto che molte Aziende hanno "convinto" i dipendenti over 50 prossimi ai 40 anni di contributi (ritenuti anziani) di lasciare il lavoro ricorrendo alla Mobilità d’accordo con i<br /> sindacati per aprire ai giovani e tutelare gli uscenti (aggancio pensione in 2-3 anni), pena soluzioni diverse per affrontare la crisi? A questi sono già state applicate retroattivamente le nuove<br /> regole pensionistiche. Adesso verranno richieste misure ulteriori? Qui si tratta di ampliare un disagio sociale e mettere in seria difficoltà lavoratori disoccupati, per cui spero in una nota di<br /> attenzione con un periodo di transizione almeno per chi è disoccupato che fra ricerca di contratti a termine (dopo i 50 anni le risposte sono 0), contribuzione volontaria con la liquidazione e<br /> incentivi ricevuti o procedura di Mobilità, maturerebbero i requisiti dei 40 anni a cui aggiungere la finestra mobile di 13-15 mesi senza reddito! Ho già mandato diverse mail, Prof.ssa Fornero<br /> compresa, e spero che qualcuno l'abbia letta!
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