Una richiesta di grazia

Pubblicato il da basta-con-i-tagli-alle-pensioni

Pubblico qui di seguito il testo di una mail inviata oggi al Sen. Monti e al Ministro Fornero e che verrà inviata in copia anche ad alcuni parlamentari

 

 

Egregio Senatore Monti, Gentile D.ssa Fornero,

desidero, come già fatto prima del varo del decreto legge contenente anche la riforma delle pensioni, sollevare nuovamente il problema degli ex lavoratori estromessi dalla attività e, data l'età anagrafica, senza speranza di trovare una nuova occupazione.
Moltissime di queste persone matureranno nel 2012 i requisiti secondo le regole preesistenti al decreto.
Avete ben chiaro il problema, tanto è che avete ritenuto di prevedere, nel decreto stesso, una esenzione per tali lavoratori.
Il problema è che avete contestualmente inserito un tetto a 50.000 unità per le esenzioni e questo mi fa pensare che in realtà ce ne siano molti di più (L'INPS certamente ha le cifre esatte) e che pertanto molti resteranno esclusi.
Poiché siamo in presenza di una riforma che mette in atto un salto brusco di 6 anni sull'età pensionabile, gli ex lavoratori esclusi si troveranno, all'età di 60 ani, con un periodo senza alcun reddito, appunto, di 6 anni.
Vi chiederei di soffermarvi per un attimo a riflettere su come sia possibile per queste persone e per le loro famiglie, sopravvivere non già dignitosamente, ma neppure ai minimi necessari. Credo che converrete che la risposta non può che essere che ciò non sarà possibile.
Pertanto sono umilmente a chiedervi, anzi a implorarvi di riconsiderare questo tetto ed eliminarlo, tra l'altro evitando che ci possano essere situazioni assolutamente equivalenti trattate con una enorme disparità.
Sarebbe un segno di grande umanità risolvere questo problema che mi sembra essere il più letale tra le conseguenze della riforma.
Posso anche accettare che la situazione complessiva del paese sia critica, tuttavia non credo che la sua soluzione possa giustificare la condanna certa di intere famiglie, coniugi e figli compresi, all'indigenza profonda.
Abbiamo visto già nel 2011 questo problema, con le quote di esenzioni (10.000) rivelatesi insufficienti a coprire tutte le problematiche, tuttavia allora si parlava di esenzioni dall'entrata in vigore della finestra mobile e quindi di un massimo di 6-8 mesi di rinvio e non già, come ora di ben 6 anni.
Sono certo che vorrete considerare questa situazione nella sua gravità e porvi rimedio con la necessaria umanità proponendo da parte del Governo un emendamento al decreto nella fase della sua conversione in legge o, dove ciò sia tecnicamente difficile data la probabile richiesta del voto di fiducia, immediatamente dopo, con un ulteriore provvedimento di legge che sono certo che tutto il parlamento approverebbe e che darebbe ai cittadini un segnale distensivo di vicinanza dell'esecutivo ai problemi più dolorosi.
Vi scrivo per mio conto ma anche a nome dei moltissimi altri cittadini in condizioni molto critiche che quotidianamente lasciano trapelare il loro sconforto e la loro grave apprensione con interventi sempre più accorati e numerosi sul WEB.
Porgo i miei migliori saluti
Michele Carugi
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A
<br /> Michele<br /> <br /> <br /> ti passo il testo che ho spedito a giornali e altri media prima di scoprire la tua iniziativa: prendila come un'altra delle tante voci di chi e' nella nostra stessa situazione...<br /> <br /> <br />  <br /> <br /> <br /> Sono un  lavoratore in mobilità, non per scelta ma a seguito della chiusura dell’azienda in cui lavoravo come quadro aziendale e vorrei evidenziare la particolare iniquità della<br /> manovra Monti nello specifico che riguarda me e i molti nella mia condizione.<br /> <br /> <br /> Il comma 14 dell’Articolo 24 (Pensioni) del decreto legge, che pare recepire un norma di buon senso (tra l’altro fin qui sempre adottata) che mantiene per categorie particolarmente esposte come<br /> la nostra i termini di pensionamento del vecchio ordinamento (quote progressive), ci taglia poi le gambe introducendo un numero limite di possibili beneficiari (50.000) che, a detta degli<br /> esperti, rappresenta una goccia nel mare.<br /> <br /> <br /> Premettendo che se avessi ancora un lavoro non avrei problemi a continuare fino al limite dei 42 anni di anzianità, credo di poter col mio caso chiarire bene di che si parla.<br /> <br /> <br /> Sono del 1952 e quando mancava un anno al maturare i requisiti per la pensione (57 anni + 35 di contributi) di cui la maggior parte dei miei “quasi coetanei” ha potuto fruire me li spostarono<br /> avanti di 3 anni: no problem.<br /> <br /> <br /> Adesso sarebbe invece un problema perché un lavoro non l’ho più e manca un anno alla nuova maturazione cui giungerei appunto con la mobilità (60 anni e 36 di contributi = quota 96 laddove io<br /> raggiungerei  circa quota 99) e lor signori che fanno con questa norma che mi esclude di fatto dai beneficiari, ad assoluta parità di diritto (iniquità nell’iniquità)?<br /> <br /> <br /> Me la spostano di nuovo MA NON DI TRE ANNI (quota 42 di contributi) ma di SEI ANNI dal momento che, terminata la mobilità resterò per sempre coi miei 39 anni di contributi senza nessuna<br /> possibilità di raggiungere quel 42, a meno di non sobbarcarmi, in una condizione economica già  largamente compromessa, per 3 anni il pagamento dei contributi volontari.<br /> <br /> <br /> Ergo me ne andrò solo con la pensione di vecchiaia a 66 anni DOPO ALTRI 6 ANNI SENZA ALCUNA RETRIBUZIONE.<br /> <br /> <br />  <br /> <br /> <br /> Io credo sinceramente che qualcuno non si renda conto di quel che sta facendo.<br /> <br /> <br />  <br /> <br /> <br /> Alfredo Pilotti<br /> <br /> <br /> Monza<br />
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B
<br /> <br /> La cosa peggiore, invece è che se ne rendono conto benissimo.<br /> <br /> <br /> <br />
M
<br /> Sono in molti ad aver segnalato questo problema ma nessuno ha posto la data di proprio interesse. Ci sono lavoratori che sono stati messi in mobilità nel 2011 e altri partiranno nel 2012. Le<br /> Aziende non hanno smesso di adottare la previdenza per licenziare gli over 50. La stragrande maggioranza raggiungerà i requisiti dei 40 anni, magari con qualche mese di contribuzione<br /> volontaria, nel giro di 3-4 anni.  Confido veramente in una nota di attenzione da parte del Governo nell'esaurire le procedure di esonero in corso e nel non generare un popolo di<br /> disoccupati indigenti senza reddito (in attesa magari di riforme che reinseriscano gli over 50!). Se manda la comunicazione, per cortesia faccia riferimento a tutti gli "esodati forzati" che<br /> stanno vivendo giornate di angoscia. Grazie mille.<br /> <br /> <br /> Massimo Vignali<br />
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