Pensiamo in positivo

Pubblicato il da basta-con-i-tagli-alle-pensioni

Timidamente, soprattuto dal versante sindacale, arriva qualche suggerimento a lavorare in senso positivo sui regimi pensionistici e cioè fornendo incentivi a rimanere in servizio anzichè congelando le uscite per anzianità senza benefici.

Avrei una mia proposta che metto qui in discussione:

Non si potrebbe semplicemente legiferare che chi, avendo maturato i requisiti per il ritiro per anzianità vuoi con i 40 anni o con le quote somma di età e anni di contribuzione, opti per rimanere in servizio riceverà come incremento del proprio stipendio, dal momento di maturazione effettiva (compresa la finestra di uscita) in poi tutto il monte contributivo sia a carico dell'azienda che del lavoratore? Sarebbe ovviamente inteso che il calcolo della pensione verrebbe congelato al momento della maturazione dei requisiti.

Il beneficio sullo stipendio lordo percepito sarebbe di circa il 33%, che mi sembra molto significativo.

Rimarrebbe inalterato l'apporto contributivo all'INPS fino al giorno di maturazione della finestra di uscita; dal giorno seguente il lavoratore potrebbe optare (e probabilmente lo farebbe, salvo cause di forza maggiore) per continuare a lavorare, diminuendo così il proprio peso sulle liquidazioni INPS e ricevendo in cambio un incremento salariale molto elevato.

Mi aspetterei purtroppo delle resistenze da parte di confindustria che secondo me in realtà non vuole tenersi lavoratori anziani mentre non vuole però che accedano neppure alla pensione.

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post
M
<br /> L'on Cazzola (PDL) a cui avevo scritto in proposito delle pensioni di anzianità mi ha risposto argomentando che il peso delle pensioni di anzianità è ormai insostenibile e che è sua ferma volontà<br /> cancellarle comprese quelle dei 40 anni di contributi. Direi di scrivergli tutti alla camera dei deputati<br /> <br /> <br />
Rispondi